Monumento alla Resistenza eretto ad Arcore (opera dell'artista Carlo Bestetti).
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Archivio:
Trasmettiamo di seguito il Comunicato congiunto di ANPI Arcore e ANPI Monza e Brianza.
Arcore, 09/02/2022
Il Direttivo di Sezione
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Arcore: 27 Gennaio 2022 - Giorno della Memoria
27 Gennaio "Giorno della Memoria"
Per non dimenticare i nostri deportati.
Il procedere inesorabile delle generazioni sta riducendo il numero dei testimoni ancora in vita; essi sono come tali insostituibili, ma la loro lezione non deve andare perduta.
Le loro voci possono e devono essere tramandate, bisogna renderle inattaccabili di fronte agli "assassini della Memoria"
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Arcore: 28 Novembre 2021 - tessera Ad Honorem a Ambrogio Riboldi
Nel corso del Congresso ANPI sezione di Arcore, abbiamo ricordato il nostro Ambrogio Riboldi consegnando alla famiglia la Tessera Ad Honorem.
Crediamo che lui avrebbe gradito continuare a ricevere la sua tessera, anche dopo la sua scomparsa...
Bella Ciao, Ambrogio
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"La storia di Arcore non è fascista, non è vicina al fascismo, non è il dialogo con il
fascismo, non è amicizia con i fascisti.
La storia di Arcore sono tutti quei giovani arcoresi che l'8 settembre hanno deciso
di salvare l'Italia dal nazifascismo e i tanti arcoresi giovani o meno giovani che oggi
lottano contro il maschilismo, il razzismo, il sessismo, l’omofobia, le discriminazioni così fortemente sostenute dalle formazioni neonaziste.
La storia di Arcore sono Beretta Natale, Colombo Gabriele, Caglio Francesco, Alfonso Casati e Centemero Giuseppe che hanno perso la vita combattendo contro
quel regime.
La storia di Arcore sono Mandelli Silvio, Morari Albino, Bestetti Carlo e Ampusi Mario che per le loro scelte sono stati deportati nei campi di sterminio da quel regime.
La storia di Arcore sono Ambrogio Riboldi e Santo Capelli che hanno portato nelle
scuole la loro testimonianza sulle atrocità causate dal quel regime.
La storia di Arcore sono Luca, Sara, Laura, Riccardo, Francesco, Filippo, Nicolò,
Tommaso, Alberto, Francesca ragazzi che ogni 25 aprile ci regalano la loro interpretazione fresca e genuina della democrazia e della lotta per la liberazione.
La storia di Arcore sono le scuole che negli ultimi 10 anni hanno dato vita a splendide interpretazioni del Giorno della Memoria grazie a un Assessore alla Cultura e
a Dirigenti Scolastici che hanno accolto l’Anpi a braccia aperte.
La storia di Arcore sono tutti e tutte coloro che nel volontariato, nelle parrocchie,
nelle associazioni, nella scuola lottano tutti i giorni a favore di quei deboli e di quegli esclusi che il pensiero razzista vorrebbe vittime, perseguitati, discriminati.
La storia di Arcore è questa. E’ la storia del passato ma anche del presente. Chi
dice il contrario, chi pensa che l’antifascismo sia passato di moda, chi sostiene le
forze che ospitano pensieri razzisti o neofascisti, chi pensa di poter essere equidistante tra una destra di questo tipo e un candidato democratico e civile dovrà fare
i conti nell'intimità della propria coscienza con questi UOMINI E DONNE. E soprattutto con gli uomini e donne di domani.
L’Anpi invita a NON VOTARE per partiti o candidati che condividano valori razzisti,
omofobi, maschilisti, antifemministi, neofascisti, neonazisti e a smascherare coloro
che ritengono tali posizioni conciliabili con la democrazia"
Arcore, 15/10/2021
Il Direttivo di Sezione
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Ogni gioco ha le sue regole. Anche il bellissimo ed entusiasmante gioco serio della democrazia si basa su regole che permettono la partecipazione.
La prima regola è l’uguaglianza di tutti i cittadini e le cittadine di fronte alla legge, che è l’essenza della democrazia.
Può giocare al grande gioco della cittadinanza e della legalità solamente chi ne accetta questa regola fondamentale, che è un po’ come la regola del non toccare la palla con le mani nel gioco del calcio.
Il fascismo e il nazismo, quelli di ieri come quelli di oggi, negano l’uguaglianza, attaccano con violenza la Repubblica con i loro slogan e i loro manifesti, sono programmaticamente contro la regola fondamentale che regge la democrazia.
La cosa stupefacente è che queste persone che odiano la democrazia poi si presentino alle elezioni e pretendano che l’odiato loro nemico permetta loro di sedere nei posti elettivi.
Negano l’uguaglianza ma se ne servono quando si tratta di raccattare consensi.
Inneggiano a un dittatore e maledicono il 25 Aprile ma poi vogliono partecipare al gioco democratico che è iniziato il 25 Aprile con la caduta di quel dittatore.
Per questo motivo invitiamo a NON VOTARE per candidati e candidate che abbiano espresso posizioni razziste, anti-femministe, omofobe o fasciste.
La democrazia è un gioco che deve difendere il terreno sul quale si pratica.
I fascisti e i razzisti vogliono radere al suolo questo terreno. Sarebbe un suicidio per tutti i liberi cittadini anche solo pensare di permetterglielo.
Arcore, 25/09/2021
Il Direttivo di Sezione
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16 Aprile 2021, Arcore: Communicato stampa
Esprimiamo solidarietà all'Amministrazione di Usmate Velate, che si vede
attaccata per aver accettato una lodevole iniziativa di educazione civile.
L'iniziativa "Kit del Partigiano" è stata proposta dalla compagnia teatrale "Piccoli
idilli" all'Amministrazione di Usmate Velate per commemorare con un gesto
simbolico la festa della liberazione dal regime nazifascista.
L'intento del kit non è l'indottrinamento dei ragazzi, ma aiutarli a conoscere
l'origine della nostra storia Repubblicana e le sorgenti della nostra Costituzione.
La lotta partigiana non è stata una lotta del comunismo combattente, ridurla a
ciò significa non conoscere la storia della propria nazione.
La Resistenza è stato un movimento di popolo che ha portato agli italiani valori
come Libertà e Democrazia, che è l'esatto opposto di quello a cui aspirava il
regime fascista.
Il 25 Aprile non è la vittoria del comunismo, ma la festa di tutti gli italiani che si
rispecchiano nei valori della Costituzione.
Arcore, 16/04/2021
Il Direttivo di Sezione di Arcore
Raggruppa i paesi di Arcore - Camparada - Correzzana - Lesmo - Usmate Velate
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8 Aprile 2021, Arcore: Communicato - TARGA ANPI VANDALIZZATA
Nelle scorse settimane il solito ignoto che agisce di nascosto ha avuto l’ardire, di rovinare con l’acido una piccola targa posta dall’ANPI a lato del monumento alla Resistenza. E’ ovvio che qualcuno vuole cancellare la memoria cercando di far dimenticare la ribellione di un popolo alla più sanguinaria delle dittature.
Questi infami gesti, questi eroi della vigliaccheria debbono essere PERSEGUITI con le armi della Giustizia, debbono essere DELEGITTIMATI con le armi della Costituzione, debbono essere SCONFITTI con le armi della tolleranza, della integrazione e la memoria della Resistenza.
Non è ancora stato inventato l’acido che possa danneggiare la nostra voglia di ricordare e la nostra intenzione di costruire un futuro libero da ogni violenza e da ogni dittatura.
Arcore, 08/04/2021
Il Direttivo di Sezione di Arcore
Raggruppa i paesi di Arcore - Camparada - Correzzana - Lesmo - Usmate Velate
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5 Settembre 2020, Arcore: Bella Ciao Partigiano Ambrogio
Oggi siamo un po’ più soli e smarriti.
Se ne va un Partigiano, un simbolo di questo paese, un uomo che per difendere i propri ideali di libertà, democrazia, giustizia sociale e uguaglianza fin da giovanissimo non ha esitato a lottare.
Se ne va la nostra guida, il nostro amato Presidente Onorario Ambrogio Riboldi che fino all'ultimo giorno della sua lunga vita si è impegnato in questa associazione al nostro fianco.
Le sue memorie, i suoi insegnamenti non saranno mai dimenticati, ma rimarranno come valori, testimonianze e soprattutto come indicazioni precise che l'Anpi di Arcore dovrà seguire.
Questo è l’impegno che prendiamo in questo momento difficile, perché abbiamo il dovere di difendere la sua eredità e di diffondere i valori in cui lui e i suoi compagni hanno sempre creduto.
"Davanti al fascismo non si arretra mai“ ci diceva e così faremo incrementando il nostro impegno quotidiano nel difendere la Costituzione, la Repubblica e la Democrazia.
Bella Ciao Partigiano Ambrogio, ora riposa sereno ci prenderemo noi cura della tua amata Italia.
Saluteremo il partigiano Ambrogio per l'ultima volta Lunedì 7 ottobre alle 10.30 ad Arcore in Largo Vela (ingresso Villa Borromeo)
La Presidente e il Direttivo dell'Anpi di Arcore.
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28 Aprile 2019, Arcore: Comunicato stampa
Comunicato La nostra risposta a Fratelli d'Italia e al consigliere Cristiano Puglisi, a proposito dell'artico apparso oggi sul Giornale di Vimercate. sez. di Arcore in merito alla proposta del consigliere di opposizione Puglisi di abolire il 25 Aprile.
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23 Aprile 2019, Arcore: Comunicato Anpi sez. di Arcore in merito alla proposta del consigliere di opposizione Puglisi di abolire il 25 Aprile
Comunicato In una delle ormai consuete aggressioni alla democrazia, alla Resistenza e alla Costituzione il Consigliere Comunale del centrodestra di Arcore, Puglisi, già candidato sindaco, propone l’abolizione del 25 aprile, che definisce festa politicizzata e strumentalizzata. Puglisi afferma inoltre che fascismo e antifascismo vanno strappati dai quotidiani e consegnati ai libri di storia. E’ curioso che Puglisi non applichi lo stesso ragionamento a proposito delle foibe, dal momento che ogni anno, in occasione della Giornata del ricordo, lo si vede in prima fila tra chi chiede la celebrazione dei morti del confine orientale.
Ma è soprattutto sconcertante che questa proposta venga da un consigliere comunale, ovvero da una persona che occupa una carica che proprio grazie alla Resistenza e all’antifascismo è stata restituita alla volontà popolare. Dimentica per caso Puglisi che durante il Ventennio non era possibile esprimersi attraverso il voto? Non ricorda che le donne in Italia votarono il 2 giugno 1946 proprio grazie alla lotta di Liberazione? Non sa che contro il fascismo si mobilitarono tutte le forze democratiche (liberali, cattolici, comunisti, azionisti) e che i nazifascisti rimasero isolati con le loro azioni di morte? E poi, Puglisi non legge i giornali – o legge solo “Libero”? Non vede che ormai ogni giorno si moltiplicano esempi di agguati fascisti, pestaggi di marca neonazista, raduni lugubri di figuri aderenti a formazioni esplicitamente fasciste, concerti con band che cantano testi che inneggiano al Duce e al Fuhrer, persone che negano la Shoah? Vuole Puglisi strappare dai quotidiani queste notizie, applicando quella censura che tanto piaceva e piace ai camerati? Il fascismo non è storia, perché i fascisti e i neofascisti lo fanno diventare cronaca ogni giorno e sempre con gli stessi macabri metodi di allora.
Da parte nostra, non solo ribadiamo che l’antifascismo, l’antirazzismo e la lotta a ogni forma di violenza contro i deboli e i diversi sono il DNA della democrazia, ma che, fin che saranno presenti persone che si richiamano alla più feroce e spietata delle violenze, non avremo mai dubbi a proclamarci antifascisti. Il fascismo non è un punto di vista ma la negazione di tutti i possibili punti di vista, è l’odio verso la democrazia; quella stessa che ha permesso a Puglisi di occupare il suo seggio in Consiglio Comunale, posto che, per coerenza con il suo disprezzo per la democrazia, dovrebbe immediatamente abbandonare.
Arcore, 23.04.19
Direttivo ANPI sez. di Arcore
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guarda l'articolo de Il Giornale di Vimercate
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31 Gennaio 2019 - Arcore; A pochi giorni dalla celebrazione in ricordo dei Martiri Vimercatesi...
A pochi giorni dalla celebrazione in ricordo dei Martiri Vimercatesi, sui muri esterni del villaggio "Falk" che ospita la lapide in memoria dei sei partigiani fucilati, sono comparse questa notte cinque svastiche disegnate con bomboletta spray.
In risposta a questo ignobile gesto di sfregio verso questi ragazzi che si sono sacrificati per amore della Libertà, invitiamo tutti gli iscritti, i partiti e le associazioni arcoresi a partecipare alla commemorazione di domenica 3 febbraio.
leggi l'articolo sul Giornale di Monza
#ilfascismononpasserà
8 Dicembre 2018 - ANPI Arcore; "Chi conosce e ama Corinaldo..."
Trasmettiamo a tutti i nostri iscritti, attraverso le parole del Prof. Mantegazza, il cordoglio della nostra sezione per la grave tragedia che stanotte ha colpito la cittadina di Corinaldo, Comune gemellato con Arcore nel nome del Tenente Alfonso Casati medaglia d'oro al valor militare.
ANPI sezione di Arcore
Arcore 8 dicembre 2018
"Chi conosce e ama Corinaldo, città gemellata con Arcore, non può pensare che la tranquillità, la pace e la bellezza di questo splendido luogo possa essere stata scossa da una tragedia come quella di venerdì notte.
Come sempre accade quando le vittime sono giovanissime il senso di protezione che ogni adulto e ogni genitore prova viene scosso profondamente: quei ragazzi potevano essere i nostri figli forse li abbiamo visti in piazza durante le manifestazioni della Liberazione, quando una delegazione dell’Anpi di Arcore scende a Corinaldo e vede tanti giovani ricordare la storia del nostro Paese.
Amiamo Corinaldo come amiamo ogni paese della nostra Italia, ma a questa città ci lega, oltre al gemellaggio, un senso di fraternità e di amicizia; le sue bellissime vie, l’aria che si respira, i profumi del Centro Italia ci sono rimasti nel cuore; accettare che siano stati sostituiti dal bruciore del gas urticante e dalla paura della morte non è facile.
Corinaldo ha resistito 70 anni fa e resisterà anche stavolta, rinascerà dalle ceneri di questa tragedia, ferita ma non sconfitta.
Possiamo e dobbiamo, come amici e come comune gemellato, stare di fianco ai nostri fratelli nel momento più triste della nostra storia comune”.
9 Ottobre 2018, Arcore: Ci ha lasciato il nostro partigiano Santo Capelli
In questo momento di profondo dolore non abbiamo parole, ma solo lacrime.
Ciao Partigiano Sandro, ti porteremo sempre nel nostro cuore!
I funerali si svolgeranno domani mercoledì 10 ottobre, alle 15:30 nella Parrocchia Regina del Rosario, a Arcore
Santo Capelli, Partigiano Sandro, nel ricordo di Raffaele Mantegazza (direttivo ANPI sez. di Arcore)
Carissimo Santo,
l’idea che tu sia dovuto andare via, seguire senza possibilità di ribellarti un sentiero che prima o poi tutti dovremo percorrere, fatica a convincermi. Ti ho sempre pensato come un uomo che decide per se stesso, che riflette sulle scelte, che resiste quando non è convinto: evidentemente di fronte al grande mistero della morte c’è qualcosa più grande di noi che va al di là di ogni nostra scelta.
Mi hai insegnato che si può essere resistenti e sorridenti, che si può parlare di argomenti seri e anche terribili con il sorriso e l’ironia, che essere partigiani è prima di tutto uno stile di vita, un modo di stare al mondo, un gesto, una risata. Vederti circondato dai ragazzini nelle tante serate che abbiamo organizzato insieme allargava il cuore; ti guardavano incuriositi e affascinati da quest’uomo che aveva vissuto in un mondo così diverso dal loro eppure era lì, seduto in mezzo a loro, a raccontare e soprattutto ad ascoltare. Proprio la tua capacità di ascoltare, di gustarti le parole, le scene teatrali e i racconti dei ragazzi inorgogliva gli studenti, li faceva sentire importanti. Quando abbiamo lavorato al tuo libro eri felice che la tua storia potesse smuovere qualche coscienza, costringere a una riflessione profonda, cambiare anche se di poco il corso dei pensieri delle persone.
La morte, caro Santo, è il pungiglione che ci portiamo dentro e che prima o poi reclama il suo credito; forse la viviamo male, forse non riusciamo a capire che è parte della vita e che va accettata come tale. Ma oggi è difficile salutarti sia per chi crede che in qualche modo ci si rivedrà, sia per chi pensa che sia finito tutto qui; è difficile perché esserti stati compagni di strada in questi anni ha significato tanto, e noi abbiamo tanto bisogno, qui su questa Terra, di guide umili e gentili come te.
Continueremo, caro amico partigiano, a raccontarti ai ragazzi; ci mancherai e questo senso di mancanza ci renderà ancora più determinati nel trasmettere alle giovani generazioni i valori che ragazzi come te hanno incarnato tanti anni fa.
In fondo, anche questa è resistenza
Buon viaggio
Raffaele Mantegazza
vai alla biografia di Santo Capelli
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10 Febbraio 2017, Arcore: COMUNICATO ANPI Arcore
Nonostante il tempo trascorso, la vicenda dei confini orientali è rimasta per molti
versi scottante.
A parere dell'Anpi, il tempo trascorso dovrebbe consentire di parlarne con
rispetto per i sentimenti e con precisione storica. L'associazione ha già intrapreso
da tempo un cammino di confronto con riflessioni e dibattiti seri, ma la situazione
creatasi ad Arcore ci porta inevitabilmente a denunciare e a condannare il clima di
inaccettabile violenza, intimidazione e strumentalizzazione alimentato da forze
esplicitamente fasciste, sostenute da partiti e politici di destra presenti nel
consiglio comunale.
Questa circostanza dimostra ancora una volta che sulle vicende del confino
orientale e sulla tragedia delle Foibe, non c'è nessun interesse ad avviare una
ricostruzione storica serena ed obbiettiva, ma che si vuole strumentalizzare
questa vicenda solamente ed esclusivamente a fini politici.
Di fronte a questa situazione e all'impossibilità di proseguire il percorso condiviso
inizialmente con l'Amministrazione Comunale, l'Anpi privilegia l'interesse
generale della città di Arcore e per tanto prende atto della decisione
dell'Amministrazione Comunale di indire una commemorazione istituzionale per
la Giornata del Ricordo, con l'auspicio che questo serva a non alimentare divisioni
e a costruire la possibilità che si possa discutere con spirito più sereno e
costruttivo nel futuro.
Il Direttivo ANPI sez. di Arcore
guarda il comunicato
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8 Febbraio 2017, Monza: COMUNICATO ANPI MB
La sezione dell’ANPI di Arcore ha organizzato per domenica 12 febbraio un confronto pubblico sulla tragedia delle foibe, con la partecipazione della dottoressa Cernigoi.
Denunciamo che per questa occasione si è scatenata una inaccettabile campagna intimidatoria: insulti e minacce, anche con promesse di azioni violente, ad opera di organizzazioni di estrema destra, coadiuvate dai partiti di destra presenti in Consiglio comunale.
L’Amministrazione comunale di Arcore, in un primo momento consenziente e parte organizzatrice all'iniziativa, non presenzierà all'evento e ritirerà il patrocinio già assegnato.
Una decisione grave, a nostro avviso. Infatti, appare un cedimento alle pressioni dell’estrema destra. L’amministrazione avrebbe potuto intervenire esprimendo, se del caso, le proprie posizioni critiche. Ancora meglio avrebbe fatto ad organizzare proprie iniziative nel rispetto di quanto previsto dalla Legge n 93 del 23 marzo 2004 sulla celebrazione della Giornata del Ricordo rispettando la volontà del legislatore che impone il ricordo di questa vicenda tragica.
Sulla tragedia delle foibe l’ANPI ha da tempo definito una posizione chiara che ricostruisce il contesto storico di quei fatti senza cedere ad alcuna strumentalizzazione. Si veda, a tal proposito, il documento dal titolo “Il confine italo-sloveno. Analisi e riflessioni” reperibile sul sito www.anpi.it. È giusto ricordare la tragedia delle foibe e le vittime che ha provocato.
L’ANPI, pertanto, terrà ferma la sua iniziativa, che vuole essere un contributo alla cognizione storica di quelle vicende. Le discussioni e le critiche sono legittime ma non accettiamo minacce ed intimidazioni.
E’ un clima greve quello di domenica 12: per questo chiediamo a tutte le sezioni dell’ANPI di Monza e Brianza di organizzarsi per garantire la massima partecipazione alla iniziativa della Sez. ANPI di Arcore.
Anpi Provinciale Monza e Brianza
Loris Maconi
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27 Gennaio 2017, Arcore: COMUNICATO ANPI sez. di Arcore - risposta al Giornale di Vimercate
COMUNICATO ANPI sez. di Arcore
"A fronte dell'articolo apparso sul Giornale di Vimercate di martedì 24 gennaio, l'Anpi sez. di Arcore desidera puntualizzare quanto segue.
La Giornata del Ricordo è stata istituita per ricordare i morti delle Foibe e così faremo. La nostra intenzione è dare il giusto peso a quegli accadimenti iniziati subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, quando questi territori (ex austriaci) furono ceduti all'Italia e l'Italia vi instaurò il suo dominio illiberale e fascista, fatto di snazionalismi, di persecuzioni, di privazioni in ogni diritto (perfino della lingua), dei cognomi e della propria cultura.
Quegli anni di oppressione e quelli ancor più insanguinati della guerra, incidendosi profondamente nella memoria delle vittime, portarono poi alle Foibe, alla sconfitta del fascismo, alla perdita dei territori e infine all'esodo di gran parte della popolazione italiana dell'Istria e della Dalmazia.
Questa è STORIA, come è STORIA l'OLOCAUSTO".
Il Direttivo dell'ANPI sez. di Arcore
guarda il comunicato
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Ottobre 2012: IL VERO VOLTO DEI FASCISTI
Cosa vogliamo dire a quei giovani coinvolti nelle violente manifestazioni fasciste di questi ultimi giorni...
Cosa vogliamo ricordare agli amministratori “ ex fascisti” che inaugurano mausolei a “trucidatori “ o propongono di intitolare aeroporti a Mussolini...
Noi vogliamo solo ricordare:
29 settembre -5 ottobre 1944
MARZABOTTO- MONTE SOLE , Bologna Circa 800 vittime civili
18 – 20 marzo 1944
MONCHIO , SUSANO e COSTRIGNANO CIVAGO –CERVAROLO VILLA MONOZZO , Reggio Emilia 156 vittime civili
28-29 settembre 1944
SERRA DI RONCHIDOSSO , Bologna Oltre 100 vittime civili
22-25 luglio 1944
VERGHERETTO, Forlì Circa 96 vittime civili
12 luglio 1944
FOSSOLI , Carpi , Modena 67 vittime civili
24 giugno 1944
Località LA BETTOLA, CASINA , Reggio Emilia 32 vittime civili
20ottobre 14 dicembre 1944
VERGATO , Bologna Circa 32 vittime civili
20 luglio -23 novembre 1944
DOVADOLA –MEDIGLIANA, Forlì Circa 34 vittime civili
8-10 ottobre 1944
CASALECCHIO DI RENO , Bologna Circa 20 vittime civili
18 luglio 1944
CIANO DI ZOCCA , Modena 20 vittime civili
28 agosto -9 settembre 1944
BRANZOLINO-SAN TOME’, Forlì 10 vittime civili
17-18 dicembre 1944
S. CESARIO SUL PANARO –CASTELFRANCOEMILIA, Modena 11 vittime civili
7 novembre 1944
VECCHIAZZANO , Forlì 9 vittime civili
31 ottobre 1944
CASTELDEBOLE , Bologna 10 vittime civili
30 luglio 1944
STRA’ DI NIBBIANO , Piacenza 9 vittime civili
12 agosto 1944
SANT’ANNA DI STAZZEMA , Lucca 360 vittime civili
19-27 agosto 1944
BARDINE SAN TERENZO-VINCA, Massa circa 350 vittime civili
10-13-18 aprile 1944
STIA, VALLUCCIOLE, CASTAGNO D’ANDREA, PARTINA, MOSCAIO e altre località limitrofe dell’Appennino toscano circa 230 vittime civili
29 giugno 1944
CIVITELLA VAL DI CHIANA, Arezzo circa 200 vittime civili
Sono solo alcune stragi nazi-fasciste del famoso “armadio della vergogna “che i magistrati , non i partiti , hanno riportato alla luce.
Vorremmo solo ricordare ai giovani e ai non più giovani, che queste stragi non furono perpetrate solo dai nazisti occupanti ,ma anche dai fascisti italiani , che svolsero azioni dirette , ma essenzialmente ruoli di spia e guida nel territorio italiano.
I “machi” fascisti avevano un ruolo subdolo e di basso collaborazionismo.
Il fascismo è questo e non la bonifica pontina o gli assegni famigliari.
Il ricordo ci porta a vivere la REALTA’
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Giorno Della Memoria 2011
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2010: Le Razze Umane
LE RAZZE UMANE ESISTONO. La esistenza delle razze umane non è già una astrazione del nostro spirito, ma corrisponde a una realtà fenomenica, materiale, percepibile con i nostri sensi...
Nella storia d'Italia le cosiddette Leggi Razziali (giustamente definite dalla
più moderna critica storica "leggi razziste" tout court) sono un insieme di
provvedimenti che vennero varati verso la fine degli anni trenta durante il
regime fascista; esse erano prevalentemente rivolte contro i cittadini italiani
di religione ebraica. Il fondamento e la premessa teorica alle leggi razziali
furono alcune pseudo considerazioni (prive di ogni base scientifica ) che
miravano a stabilire l'esistenza della razza italiana e la sua appartenenza al
gruppo delle così dette razze ariane. A tali considerazione si cercò di dare un
fondamento scientifico, benché quest'ultimo sia poi risultato inconsistente il
cosiddetto Manifesto degli scienziati razzisti, fu concepito al fine di
preparare il varo delle leggi razziali.
Il testo che qui si riporta per dovere storico del Manifesto della razza
pubblicato 5 agosto 1938 sulla rivista "LA DIFESA DELLA RAZZA" così recitava :
"Il ministro segretario del partito ha ricevuto, il 26 luglio, un gruppo di
studiosi fascisti, docenti delle università italiane che hanno, sotto l'egida
del Ministero della Cultura Popolare, redatto o aderito, alle proposizioni che
fissano le basi del razzismo fascista.
• Le Razze Umane
LE RAZZE UMANE ESISTONO. La esistenza delle razze umane non è già una astrazione del nostro spirito, ma corrisponde a una realtà fenomenica, materiale, percepibile con i nostri sensi. Questa realtà è rappresentata da masse, quasi sempre imponenti di milioni di uomini simili per caratteri fisici e psicologici che furono ereditati e che continuano ad ereditarsi. Dire che esistono le razze umane non vuol dire a priori che esistono razze umane superiori o inferiori, ma soltanto che esistono razze umane differenti.
ESISTONO GRANDI RAZZE E PICCOLE RAZZE. Non bisogna soltanto ammettere che esistano i gruppi sistematici maggiori, che comunemente sono chiamati razze e che sono individualizzati solo da alcuni caratteri, ma bisogna anche ammettere che esistano gruppi sistematici minori (come per es. i nordici, i mediterranei, ecc.) individualizzati da un maggior numero di caratteri comuni. Questi gruppi costituiscono dal punto di vista biologico le vere razze, la esistenza delle quali è una verità evidente.
IL CONCETTO DI RAZZA È CONCETTO PURAMENTE BIOLOGICO. Esso quindi è basato su altre considerazioni che non i concetti di popolo e di nazione, fondati essenzialmente su considerazioni storiche, linguistiche, religiose. Però alla base delle differenze di popolo e di nazione stanno delle differenze di razza. Se gli Italiani sono differenti dai Francesi, dai Tedeschi, dai Turchi, dai Greci, ecc., non è solo perché essi hanno una lingua diversa e una storia diversa, ma perché la costituzione razziale di questi popoli è diversa. Sono state proporzioni diverse di razze differenti, che da tempo molto antico costituiscono i diversi popoli, sia che una razza abbia il dominio assoluto sulle altre, sia che tutte risultino fuse armonicamente, sia, infine, che persistano ancora inassimilate una alle altre le diverse razze.
LA POPOLAZIONE DELL'ITALIA ATTUALE È NELLA MAGGIORANZA DI ORIGINE ARIANA E LA SUA CIVILTÀ ARIANA. Questa popolazione a civiltà ariana abita da diversi millenni la nostra penisola; ben poco è rimasto della civiltà delle genti preariane. L'origine degli Italiani attuali parte essenzialmente da elementi di quelle stesse razze che costituiscono e costituirono il tessuto perennemente vivo dell'Europa.
È UNA LEGGENDA L'APPORTO DI MASSE INGENTI DI UOMINI IN TEMPI STORICI. Dopo l'invasione dei Longobardi non ci sono stati in Italia altri notevoli movimenti di popoli capaci di influenzare la fisionomia razziale della nazione. Da ciò deriva che, mentre per altre nazioni europee la composizione razziale è variata notevolmente in tempi anche moderni, per l'Italia, nelle sue grandi linee, la composizione razziale di oggi è la stessa di quella che era mille anni fa: i quarantaquattro milioni d'Italiani di oggi rimontano quindi nella assoluta maggioranza a famiglie che abitano l'Italia da almeno un millennio.
ESISTE ORMAI UNA PURA "RAZZA ITALIANA". Questo enunciato non è basato sulla confusione del concetto biologico di razza con il concetto storico–linguistico di popolo e di nazione ma sulla purissima parentela di sangue che unisce gli Italiani di oggi alle generazioni che da millenni popolano l'Italia. Questa antica purezza di sangue è il più grande titolo di nobiltà della Nazione italiana.
È TEMPO CHE GLI ITALIANI SI PROCLAMINO FRANCAMENTE RAZZISTI. Tutta l'opera che finora ha fatto il Regime in Italia è in fondo del razzismo. Frequentissimo è stato sempre nei discorsi del Capo il richiamo ai concetti di razza. La questione del razzismo in Italia deve essere trattata da un punto di vista puramente biologico, senza intenzioni filosofiche o religiose. La concezione del razzismo in Italia deve essere essenzialmente italiana e l'indirizzo ariano–nordico. Questo non vuole dire però introdurre in Italia le teorie del razzismo tedesco come sono o affermare che gli Italiani e gli Scandinavi sono la stessa cosa. Ma vuole soltanto additare agli Italiani un modello fisico e soprattutto psicologico di razza umana che per i suoi caratteri puramente europei si stacca completamente da tutte le razze extra–europee, questo vuol dire elevare l'italiano ad un ideale di superiore coscienza di se stesso e di maggiore responsabilità.
È NECESSARIO FARE UNA NETTA DISTINZIONE FRA I MEDITERRANEI D'EUROPA (OCCIDENTALI) DA UNA PARTE E GLI ORIENTALI E GLI AFRICANI DALL'ALTRA. Sono perciò da considerarsi pericolose le teorie che sostengono l'origine africana di alcuni popoli europei e comprendono in una comune "Razza mediterranea" razza mediterranea anche le popolazioni semitiche e camitiche stabilendo relazioni e simpatie ideologiche assolutamente inammissibili.
GLI EBREI NON APPARTENGONO ALLA RAZZA ITALIANA. Dei semiti che nel corso dei secoli sono approdati sul sacro suolo della nostra Patria nulla in generale è rimasto. Anche l'occupazione araba della Sicilia nulla ha lasciato all'infuori del ricordo di qualche nome; e del resto il processo di assimilazione fu sempre rapidissimo in Italia. Gli ebrei rappresentano l'unica popolazione che non si è mai assimilata in Italia perché essa è costituita da elementi razziali non europei, diversi in modo assoluto dagli elementi che hanno dato origine agli Italiani.
I CARATTERI FISICI E PSICOLOGICI PURAMENTE EUROPEI DEGLI ITALIANI NON DEVONO ESSERE ALTERATI IN NESSUN MODO. L'unione è ammissibile solo nell'ambito delle razze europee, nel quale caso non si deve parlare di vero e proprio ibridismo, dato che queste razze appartengono ad un ceppo comune e differiscono solo per alcuni caratteri, mentre sono uguali per moltissimi altri. Il carattere puramente europeo degli Italiani viene alterato dall'incrocio con qualsiasi razza extra–europea e portatrice di una civiltà diversa dalla millenaria civiltà degli ariani. »
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2010: I Firmatari Del Manifesto Della Razza
Elenco dei 10 scenziati italiani firmatari del Manifesto Della Razza...
Elenco Dei Firmatari:
Lino Businco, Assistente alla cattedra di patologia generale all'Università di Roma
Lidio Cipriani, Professore incaricato di Antropologia all'Università di Firenze
Arturo Donaggio, Direttore della Clinica Neuropsichiatrica dell'Università di Bologna, Presidente della Società Italiana di Psichiatria
Leone Franzi, Assistente nella Clinica Pediatrica dell'Università di Milano
Guido Landra, Assistente alla cattedra di Antropologia all'Università di Roma
Nicola Pende, Direttore dell'Istituto di Patologia Speciale Medica dell'Università di Roma
Marcello Ricci, Assistente alla cattedra di Zoologia all'Università di Roma
Franco Savorgnan, Professore Ordinario di Demografia all'Università di Roma, Presidente dell'Istituto Centrale di Statistica
Sabato Visco, Direttore dell'Istituto di Fisiologia Generale dell'Università di Roma, Direttore dell'Istituto Nazionale di Biologia presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche
Edoardo Zavattari, Direttore dell'Istituto di Zoologia dell'Università di Roma.
Intellettuali e personalità che pubblicamente sostennero le leggi razziali
Alcune fonti riportano un elenco di personalità stilato da alcuni storici e giornalisti, tra cui il saggista Franco Cuomo nel libro I Dieci. Chi erano gli scienziati italiani firmatari del manifesto della razza, che aderirono ufficialmente al manifesto oppure sostennero pubblicamente le leggi razziali fasciste. I più noti sono:
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Giacomo Acerbo
Dino Alfieri
Giorgio Almirante
Ermanno Amicucci
Mario Appelius
Gaetano Azzariti
Pietro Badoglio
Piero Bargellini
Giorgio Bocca
Gino Boccasile
Carlo Borsani
Giuseppe Bottai
Guido Buffarini Guidi
Luigi Cabrini
Emilio Canevari
Aldo Capasso
Giovanni Cazzani
Luigi Chiarini
Tullio Cianetti
Galeazzo Ciano
Giuseppe Cocchiara
Gioacchino Colizzi
Carlo Cossio
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Carlo Costamagna
Alfredo Cucco
Pier Lorenzo De Vita
Ludovico di Caporiacco
Julius Evola
Amintore Fanfani
Roberto Farinacci
Cesare Frugoni
Luigi Gedda
Agostino Gemelli
Giovanni Gentile
Alessandro Ghigi
Niccolò Giani
Domenico Giuliotti
Ezio Maria Gray
Rodolfo Graziani
Giovannino Guareschi
Telesio Interlandi
Ugo Lanza
Paolo Lorenzini
Giuseppe Maggiore
Mario Missiroli
Walter Molino
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Benito Mussolini
Umberto Notari
Paolo Orano
Biagio Pace
Antonino Pagliaro
Domenico Paolella
Giovanni Papini
Alessandro Pavolini
Federico Pedrocchi
Nicola Pende
Raffaele Pettazzoni
Concetto Pettinato
Angelo Piccioli
Giovanni Preziosi
Massimo Scaligero
Furio Scarpelli
Sergio Sergi
Ardengo Soffici
Arrigo Solmi
Achille Starace
Giuseppe Tucci
Emilio Villa
Paolo Zerbino
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Dopo la fine del regime fascista la reale adesione di alcune di queste persone alle leggi fasciste è stata tuttavia messa in dubbio, a volte dagli stessi "firmatari" che hanno negato di aver sostenuto le norme affermando invece che i loro nomi erano stati inclusi senza consenso, in altri casi da storici successivi. Dopo la pubblicazione del manifesto, furono pubblicati su quotidiani e riviste i nomi dei supposti sostenitori della norma, per un totale di 180 scienziati a cui si aggiungevano 140 personalità della politica, del giornalismo e vari intellettuali.
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2010: I Nomi Dei Lager
Una dettagliata tabella riguardante i Lager in Italia...
Nome del campo |
Città |
Tipo di campo |
Tipologia di internati |
internati (stima) |
Campo istituito da |
Direttori |
Operatività |
Arbe |
Fiume, Dalmazia (oggi in Croazia) |
Lager |
Civili uomini, donne, bambini, ebrei (internamento protettivo) |
6577* |
Ministero dell'Interno |
Colonnello dei Carabinieri Vincenzo Cuiuli |
Giu. 1942 17/09/1943 |
Fertilia |
Alghero, Sardegna |
Lager per slavi dell'internamento civile parallelo |
Civili, per lo più croati |
300 |
Ministero dell'Interno |
Arma dei Carabinieri |
Gen. 1943 Ago. 1943 |
Mamula |
Cattaro, Dalmazia (oggi in Montenegro) |
Lager |
Civili uomini e donne |
540 |
Ministero dell'Interno |
Colonnello P. Pasquini, Col. P. Rivaria, Col. G. Prolaran |
Giu. 1942 30/06/1943 |
Melàda (Molat) |
Zara, Dalmazia (oggi in Croazia) |
Lager |
Civili uomini, donne, vecchi e bambini |
2400* |
Governatorato Civile della Dalmazia |
Commissario Leonardo Fantoli, Carlo Sommer |
Giu. 1942 09/09/1943 |
Renicci (Anghiari) |
Arezzo, Toscana |
Lager |
Civili dai 12 ai 70 anni, per la maggior parte civili jugoslavi |
3950* |
Ministero dell'Interno |
Colonnello Giuseppe Pistone, Colonnello Firenzuola, Maggiore Rossi |
07/10/1942 Apr. 1945 |
Chiesanuova |
Padova, Veneto |
Lager per slavi dell'internamento civile parallelo |
Civili jugoslavi, soprattutto croati |
3500* |
Ministero dell'Interno |
Colonnello Dante Caporali |
15/08/1942 01/07/1943 |
Monigo |
Treviso, Veneto |
Lager per slavi dell'internamento civile parallelo |
Civili jugoslavi |
3464* |
Ministero dell'Interno |
Tenente Colonnello dei Carabinieri Alfredo Anceschi aiutato dal Capitano Eliseo Signorini |
02/07/1942 08/09/1943 |
Gonars |
Udine, Friuli-Venezia Giulia |
Lager per slavi dell'internamento civile parallelo |
Civili jugoslavi |
6500* |
Ministero dell'Interno |
Tenente Colonnello Eugenio Vicedomini, Cesare Marioni, Ignazio Fragapane, Gustavo De Dominicis, Arturo Macchi |
Ott. 1941 19/10/1943 |
Ciginj (Cighino) |
Tolmino (Slovenia) |
Lager per slavi dell'internamento civile parallelo |
Civili rastrellati nella provincia di Lubiana |
600 |
Ministero dell'Interno |
Colonnello Francesco De Caroli |
06/03/1942 Apr. 1942 |
Visco |
Udine, Friuli-Venezia Giulia |
Lager per slavi dell'internamento civile parallelo |
Civili jugoslavi |
3772* |
Ministero dell'Interno |
Tenente Colonnello dei carabinieri Salvatore Bonofiglio |
Gen. 1943 11/09/1943 |
Poggio Terzarmata |
Gorizia, Friuli-Venezia Giulia |
Lager per slavi dell'internamento civile parallelo |
Civili jugoslavi e italiani |
n\a |
Ministero dell'Interno, Prefettura di Gorizia, Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza per la Venezia Giulia |
n\a |
Set. 1942 09/09/1943 |
Ferramonti |
Cosenza, Calabria |
Lager |
Ebrei, civili stranieri e apolidi |
2016* |
Ministero dell'Interno |
Commissario per la pubblica sicurezza Paolo Salvatore, Leopoldo Pelosio, Mario Fraticelli |
Giu. 1940 Primavera 1944 |
Tremiti |
Foggia, Puglia |
Lager |
Ebrei, "italiani pericolosi" (oppositori politici ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), omosessuali |
1300 |
Ministero dell'Interno |
Coviello |
Set. 1940 Estate 1943 |
Manfredonia |
Foggia, Puglia |
Lager |
Civili, "italiani pericolosi" (oppositori politici ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), rastrellati, ebrei, apolidi |
228 |
Ministero dell'Interno |
funzionario di pubblica sicurezza Guido Celentano, quindi Rosario Stabile |
16/06/1940 09/09/1943 |
Pisticci |
Matera, Basilicata |
Lager |
Civili condannati dal Tribunale Speciale e sottoposti a internamento, "italiani pericolosi (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), polacchi, ufficiali greci, slavi |
997 |
Ministero dell'Interno |
Eugenio Parrini (da alcuni internati definito fanatico sostenitore del duce e fervente filonazista |
1940 13/09/1943 |
Montefiore Irpino |
Avellino, Campania |
Lager |
"Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale") |
104 |
Ministero dell'Interno |
n/a |
Giu. 1940 Ott. 1943 |
Campagna |
Salerno, Campania |
Lager |
"Sudditi nemici" inglesi e francesi, ebrei italiani, ebrei stranieri, apolidi, tedeschi, austriaci, polacchi, fiumani, cecoslovacchi, jugoslavi |
369 |
Ministero dell'Interno |
Commissario di pubblica sicurezza Eugenio De Paoli, Maiello, Carrozzo |
15/06/1940 19/09/1943 |
Ariano Irpino |
Avellino, Campania |
Lager |
"Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), "allogeni" della Venezia Giulia |
86 |
Ministero dell'Interno |
Commissario di pubblica sicurezza Vito Pirozzi |
Lug. 1940 09/09/1943 |
Tossicia |
Teramo, Abruzzo |
Lager |
Ebrei stranieri, Cinesi, zingari jugoslavi |
127 |
Ministero dell'Interno |
n/a |
Nov. 1941 26/09/1943 |
Tortoreto |
Teramo, Abruzzo |
Lager |
Ebrei stranieri, apolidi, "allogeni" della Venezia Giulia, italiani responsabili di infrazioni annonarie |
114 |
Ministero dell'Interno |
Funzionario di pubblica sicurezza Attilio Capurro, Amerigo Amelio |
Lug. 1940 06/09/1943 |
Notaresco |
Teramo, Abruzzo |
Lager |
Ebrei stranieri, apolidi, civili italiani e stranieri |
96 |
Ministero dell'Interno |
n/a |
13/07/1940 Gen. 1944 |
Nereto |
Teramo, Abruzzo |
Lager |
Ebrei stranieri, apolidi, "allogeni" della Venezia Giulia, "italiani pericolosi"(oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), jugoslavi, "sudditi nemici" |
200 |
Ministero dell'Interno |
Commissario Francesco Alongi |
17/06/1940 01/02/1944 |
Lanciano |
Chieti, Abruzzo |
Lager |
Donne straniere appartenenti alla categoria dei "sudditi nemici", e degli "ebrei stranieri" |
75 |
Ministero dell'Interno |
Podestà locale Raffaele Di Guglielmo, seguito dal Commissario per la pubblica sicurezza Eduino Pistone, Olindo Tiberi Pasqualoni, Domenico Palermo, Carmine Medici e Giuseppe Franco. Assistiva la co-direttrice Rosa Pace, quindi Marisa Marfisi |
Lug. 1940 Set. 1943 |
Istonio |
Chieti, Abruzzo |
Lager |
oppositori politici italiani |
185 |
Ministero dell'Interno |
Commissario di pubblica sicurezza Vincenzo Prezioso |
Giu. 1940 Ott. 1943 |
Isola del Gran Sasso |
Teramo, Abruzzo |
Lager |
Ebrei italiani e stranieri, cinesi |
147 |
Ministero dell'Interno |
n/a |
Giu. 1940 Ott. 1943 |
Isernia |
Campobasso, Molise |
Lager |
"Italiani pericolosi"(oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), jugoslavi, "sudditi nemici", ebrei italiani e stranieri, civili italiani e stranieri |
139 |
Ministero dell'Interno |
Commissario di pubblica sicurezza Guido Renzoni, Pasquale Morra |
Ott. 1940 Set. 1943 |
Corropoli |
Teramo, Abruzzo |
Lager |
"Italiani pericolosi"(oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), ebrei stranieri, civili greci, "sudditi nemici" britannici, jugoslavi |
165 |
Ministero dell'Interno |
n/a |
01/02/1941 Mag. 1944 |
Civitella del Tronto |
Teramo, Abruzzo |
Lager |
Civili greci, "sudditi nemici" britannici, belga, cinesi |
186 |
Ministero dell'Interno |
Funzionario di pubblica sicurezza Mario Gagliardi, Giovanni Cardinale, Giuseppe Franco, Domenico Palermo, Francesco Mariniello |
04/09/1940 Mag. 1944 |
Città Sant'Angelo |
Pescara, Abruzzo |
Lager |
Civili jugoslavi |
135 |
Ministero dell'Interno |
n\a |
Giu. 1940 08/09/1943 |
Agnone |
Campobasso, Molise |
Lager |
"Sudditi nemici" (soprattutto cecoslovacchi e britannici), ebrei stranieri (soprattutto tedeschi e austriaci). In seguito il campo divenne misto (i prigionieri erano uomini e donne) ed "ospitò" zingari jugoslavi |
155 |
Ministero dell'Interno |
Commissario di pubblica sicurezza Guglielmo Casale |
14/07/1940 21/06/1943 |
Bano a Ripoli |
Firenze, Toscana |
Lager |
Ebrei stranieri e italiani, apolidi, "sudditi nemici" (inglesi, francesi, greci, norvegesi, russi in particolare) |
180 |
Ministero dell'Interno |
Commissario di pubblica sicurezza Pasquale de Pasquale, Fernando di Donna, Domenico Cecchetti, Mario Cecioni |
Lug. 1940 22/09/1943 |
Montalbano / Rovezzano |
Firenze, Toscana |
Lager |
"Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), jugoslavi |
56 |
Ministero dell'Interno |
Commissario Domenico Cecchetti |
Mag. 1941 Estate 1944 |
Civitella in Val di Chiana / Villa Oliveto |
Arezzo, Toscana |
Lager |
"sudditi nemici", ebrei stranieri, prigionieri inglesi deportati dalla Libia |
90 |
Ministero dell'Interno |
Ufficiale di pubblica sicurezza Amedeo Mascio, Vincenzo Gullino, Ferdinando Longhi, Carlo Vitti, Carmelo Giardina, Francesco Garofano |
Lug. 1940 09/06/1944 |
Capannori, Colle di Compito |
Lucca, Toscana |
Lager |
prigionieri politici, ebrei, civili, prigionieri militari inglesi |
|
Ministero dell'Interno |
Colonnello Vincenzo Cione, Capitano Massimo de Felice (uccisi assieme al soldato Domenico Mastrippolito il 10 settembre 1943 dalle truppe d'invasione tedesche, al rifiuto di consegnare loro i prigionieri) |
Lug. 1940 Giu. 1944 |
Fabriano |
Ancona, Marche |
Lager |
"Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), jugoslavi |
90 |
Ministero dell'Interno |
funzionario di pubblica sicurezza Antonio Vecchio, "sorvegliato" dai carabinieri |
Set. 1940 Apr. 1944 |
Petriolo |
Macerata, Marche |
Lager |
esclusivamente per donne, "suddite nemiche"" ed "ebree straniere" |
30 |
Ministero dell'Interno |
n/a |
Dic. 1942 Set. 1943 |
Pollenza |
Macerata, Marche |
Lager |
esclusivamente per donne, "suddite nemiche"" ed "ebree straniere" |
103 |
Ministero dell'Interno |
Nicola Lorito |
Giu. 1940 Mar. 1944 |
Sassoferrato |
Ancona, Marche |
Lager |
"allogeni" e jugoslavi |
60 |
Ministero dell'Interno |
funzionario di pubblica sicurezza Antonio Vecchio |
Ago. 1942 15/09/1943 |
Urbisaglia |
Macerata, Marche |
Lager |
ebrei italiani, ebrei stranieri, apolidi, jugoslavi, "allogeni" |
123 |
Ministero dell'Interno |
funzionari di pubblica sicurezza Mario Bitozzi, Giuseppe Franco, Paolo Spetta, Umberto Leproni. Il campo era sorvegliato dai carabinieri |
Giu. 1940 23/10/1943 |
Fossoli |
Carpi, Emilia-Romagna |
Campo per prigionieri di guerra alleati dal 1942 al 1943, Lager per ebrei dal 1943 al 1944, Polizei- und Durchgangslager nel 1944, Campo di raccolta per mano d'opera per la Germania nel 1944 |
"Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), jugoslavi, prigionieri di guerra, ebrei italiani (fra cui Primo Levi) e stranieri, civili, "sudditi" nemici |
oltre 5000* |
Ministero dell'Interno |
n\a |
1942 1945 |
Montechiarugolo |
Parma, Emilia-Romagna |
Lager |
"sudditi nemici" inglesi e francesi, "ebrei stranieri" |
146 |
Ministero dell'Interno |
Carmine Medici, Olindo Tiberi, Igino Adami, Mario Majello, Vittorio Pietrantonio |
Ago. 1940 Ott.1943 |
Scipione |
Parma, Emilia-Romagna |
Lager |
"Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), ebrei stranieri, "sudditi" nemici |
173 |
Ministero dell'Interno |
n\a Il campo era sorvegliato dai carabinieri |
Lug. 1940 Set. 1940 |
Risiera di San Sabba |
Trieste, Friuli-Venezia Giulia |
Lager |
"Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), ebrei italiani e stranieri, "sudditi" nemici, jugoslavi, civili rastrellati, prigionieri di guerra |
circa 25000* |
III Reich |
Commissario austriaco Friedrich Rainer |
20/10/1943 29/04/1945 |
Bolzano |
Bolzano, Trentino-Alto Adige |
Lager |
"Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), ebrei italiani e stranieri, "sudditi" nemici, zingari, civili rastrellati |
11116* |
Ministero dell'Interno |
Tenente Titho, Maresciallo Haage |
Mag. 1944 Mag. 1945 |
Borgo San Dalmazzo |
Cuneo, Piemonte |
Lager |
Ebrei italiani e stranieri |
circa 400 |
Ministero dell'Interno |
Buffarini Guidi |
Set. 1943 Feb. 1944 |
Zlarino |
Zara, Dalmazia (oggi in Croazia) |
Lager per rastrellati politici e loro familiari |
Civili |
1652* |
Ministero dell'Interno |
Comandante della 173° Sezione Regi Carabinieri della Divisione "Eugenio di Savoia", in seguito il Tenente Colonnello Umberto Ransava |
Mar. 1943 15/06/1943 |
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2009: Alla vita
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
Come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell' al di là.
non avrai altro da fare che vivere.
la vita non è uno scherzo.
prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio,
le mani legate
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla è più bello, più vero della vita.
la vita non è uno scherzo
prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant'anni, ad esempio,
pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.
Nazim Hikmet
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29 Aprile 2009
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12 Aprile 2009: Emanuela Rastelli
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